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Con il termine adattamento si intende l’adattarsi di un organismo alle circostanze del mondo; nello specifico, quando si tratta di una persona, questo dipende da caratteristiche genetiche, fisiologiche, comportamentali e di personalità. Con l’adattamento, il comportamento umano è regolato di conseguenza ai parametri dell’ambiente esterno.
L’uomo deve perciò un equilibrio simultaneo con le condizioni ambientali e al contempo adattarsi ad altri individui che cercano, come lui, di adattarsi all’ambiente e ai suoi abitanti.
Il fenomeno dell’adattamento può essere analizzato seguendo due tipi di approccio.

Nel primo, l’adattamento è visto come la proprietà di un organismo autoregolante che garantisce la costanza delle caratteristiche sotto l’influenza delle condizioni ambientali, raggiunta da capacità adattative sviluppate.
Nel secondo, l’adattamento è un processo dinamico di abitudine alle circostanze ambientali.

Poiché l’uomo altro non è che un sistema biosociale, l’adattamento deve essere analizzato a livello fisiologico, psicologico e sociale. Si tratta di livelli interconnessi che si influenzano a vicenda e stabiliscono una caratteristica integrale del funzionamento dei sistemi corporei, che si manifesta con il cosiddetto stato funzionale del corpo.
L’adattamento a situazione in cui non vi sono ostacoli si ottiene con i cosiddetti meccanismi costruttivi, costituiti da processi cognitivi, definizione degli obiettivi e comportamento conforme.
Quando invece vi sono problemi e barriere, sia interne che esterne, il processo di adattamento passa attraverso i meccanismi protettivi dell’individuo. Grazie ai meccanismi costruttivi l’uomo mostra una reazione adeguata, analizza, sintetizza e impara a prevedere possibili eventi.

I meccanismi dell’adattamento sociale sono:

  • l’intelligenza sociale, intesa come capacità di percepire relazioni complesse e dipendenze tra oggetti dell’ambiente sociale stesso;
  • l’immaginazione sociale, cioè la capacità di comprendere l’esperienza, realizzarsi mettendosi nel quadro dell’attuale fase della società;
  • l’aspirazione realistica della coscienza.

L’adattamento è perciò quel sistema di meccanismi protettivi che riduce l’ansia, assicura la stabilità dell’autostima e mantiene una certa corrispondenza tra le idee sul mondo e sulla persona in particolare.
I meccanismi di difesa psicologica sono invece:

  • negazione, che porta a ignorare le informazioni indesiderate o gli episodi traumatici;
  • regressione cioè la manifestazione di impulsi infantili;
  • formazione di reazioni come stati emotivi al contrario;
  • affollamento, cioè la cancellazione di ricordi dolorosi;
  • soppressione, simile alla repressione ma più consapevole.

A questi meccanismi possiamo aggiungere:

  • la proiezione cioè l’attribuzione di qualità, azioni inerenti alla personalità stessa, a qualcuno;
  • l’identificazione di sé stessi con un carattere reale o fantasioso;
  • la razionalizzazione, cioè il desiderio di spiegare l’atto, interpretando gli eventi in modo da ridurne l’effetto traumatico; 
  • la sublimazione cioè la conversione di energia istintiva in forme socialmente accettabili di comportamento e attività;
  • l’umorismo, ovvero il desiderio di ridurre lo stress psicologico, usando espressioni o storie umoristiche.

In psicologia assume un certo rilievo il concetto di barriera di adattamento, intesa come il confine nei parametri dell’ambiente esterno oltre il quale l’adattamento della personalità non sarà più adeguato. Le proprietà di questa barriera di adattamento sono espresse individualmente e sono influenzate da fattori ambientali biologici, sociali e psicologici individuali come autostima, sistema di valori o sfera volitiva.

Il successo dell’adattamento è determinato dal pieno funzionamento del livello fisiologico e mentale dell’individuo in quanto sistemi interconnessi e funzionanti. La componente mediante cui viene assicurata l’interconnessione ha una doppia struttura, mentale e psicologica: si tratta delle emozioni.