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“Amare vuol dire soprattutto ascoltare in silenzio.” (Antoine de Saint-Exupéry)

Quante volte abbiamo davvero ascoltato i nostri ragazzi? Sembra paradossale, ma spesso abbiamo paura di farlo. Capita quando un figlio non sta bene, soffre o racconta verità difficili. L’ascolto è, tuttavia, la condizione necessaria affinché il supporto emotivo sia solido e i ragazzi possano avvertire la nostra presenza. Quando ascoltati, anche i ragazzi più fragili, orgogliosi, duri o timorosi di essere “troppo” vulnerabili ci consentono di sbirciare nella loro vita ed entrare davvero in contatto. Serve però trovare una modalità efficace, soprattutto se in precedenza i risultati sono stati scarsi o basati su dinamiche poco funzionali. Allenarsi all’ascolto non è semplice e non ci si può arrendere se i risultati non sono immediati: servono infatti esercizio, pazienza e soprattutto fiducia. 

Ascolto e autorevolezza

Per far sì che i ragazzi ci diano ascolto, è importante mostrarsi come adulti autorevoli, capaci cioè di ascoltare senza giudicare e di comprendere il loro punto di vista senza però rinunciare al nostro ruolo. I ragazzi sono più propensi ad aprirsi se sentono che l’adulto li stima ed è in grado di valorizzare la propria capacità di pensiero, senza per forza fornire immediati consigli o indicazioni.

Come diventare quindi buoni ascoltatori e alleati? 

Di seguito alcuni consigli utili:
1) Ascoltare significa innanzitutto porre l’attenzione sull’altro, cercando di comprendere davvero quanto sta succedendo e il suo vissuto. Concentriamoci sui nostri ragazzi, provando anche a metterci nei loro panni.
2) Rispettiamo i tempi dell’altro, accogliendo anche i suoi silenzi oppure ascoltando senza interrompere. Ascoltare attivamente significa infatti rispettare la reciprocità. 
3) Attenzione al linguaggio del corpo. Ebbene sì, anche i nostri corpi parlano, attraverso le espressioni facciali, la postura, il tono della voce: è importante perciò coglierne i cambiamenti. 
4) Presenza fisica e non solo. I ragazzi hanno bisogno di capire che siamo lì per loro, pronti ad ascoltarli senza giudicare e senza farci distrarre dalla quotidianità.
5) Mostriamoci curiosi in maniera sincera piuttosto che spinti dalla smania di controllo. 

L’ascolto rende i nostri ragazzi più sicuri, forti dell’essere compresi e amati. Alleniamoci allora, ogni giorno, a un ascolto attivo, positivo e accogliente.