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Nervosismo, mal di testa, stordimento, calo di attenzione: se avvertite queste sensazioni, probabilmente starete sperimentando la cosiddetta post vacation syndrome. Consolatevi, non siete i soli: questi sintomi colpiscono almeno una persona su dieci al rientro dalle vacanze.

Prevenire questa sindrome è possibile grazie a piccoli accorgimenti, ma dobbiamo innanzitutto liberarci del pregiudizio secondo cui il riposo possa aiutarci a ricaricare le batterie. Purtroppo, non è così: per la maggior parte delle persone il riposo estivo quasi acuisce i sintomi da stress non appena si rientra nella routine quotidiana. È importante perciò imparare a chiudere le questioni irrisolte, dagli obiettivi lavorativi a quelli affettivi, più o meno consapevoli. Ogni obiettivo consuma infatti energia mentale anche quando siamo in ferie: quando però ne raggiungiamo uno, la mente si ricarica.

Al contempo, è fondamentale ricercare e trovare una capacità naturale ad allentare la presa: ciò non implica un distacco lungo o totale, bensì la ricerca di momenti, nell’arco della giornata, che ci consentano di ritrovare le energie e ricaricarci. Vacanze, sport e pisolini possono aiutarci, ma non sono sufficienti. Le pause devono infatti essere ristoratrici, non per forza protratte nel tempo, ma sicuramente ben cadenzate e adattate ai momenti di bisogno. Possono venire in nostro aiuto tecniche rilassamento, ma anche strumenti e percorsi di gestione del tempo per organizzare gli impegni e le priorità e imparare a spendere meglio le nostre energie in maniera positiva.
Organizziamo perciò occasioni stimolanti e rilassanti, che siano fonte di stress e sollecitazioni positive. Sul lavoro, impariamo invece a rispettare questi cinque punti:

  1. Dedichiamo a noi stessi qualche minuto di silenzio prima di incominciare la giornata lavorativa;
  2. Gratifichiamo noi stessi alla fine di un compito particolarmente difficile;
  3. Restiamo in contatto con il mondo esterno durante la giornata lavorativa (con un sms o una breve telefonata ai nostri cari oppure agli amici);
  4. Ritagliamo una pausa a metà mattina e una a metà pomeriggio;
  5. Instauriamo un rituale di fine giornata per scrollare di dosso la stanchezza e i pensieri.


Quest’anno il rientro potrebbe essere ancora più difficile a causa delle incertezze dovute all’emergenza sanitaria. Per alcuni potrebbe coincidere con il rientro in ufficio dopo alcuni mesi di smart working, per altri con le difficoltà nel conciliare i ritmi lavorativi con le esigenze dei figli.

Se gli accorgimenti citati non dovessero essere sufficienti e i sintomi mettessero a dura prova la vostra serenità, non esitate a rivolgervi a un professionista.